Lago gelato

Di nuovo da qui…. il qui abituale è diventato un altrove, dove, adesso, è diventato piacevole perdersi…. cosa sto dicendo?

mi spiego:

il QUI dei pomeriggi insieme in Via Rubino è lì nei pomeriggi insieme a Via Rubino, è rimasto esattamente dov’è, siamo noi che ci siamo spostati e spostandoci abbiamo cambiato la dimora del nostro QUI e il nuovo QUI è adesso in questo blog e nelle cose che ci raccontiamo.

Oggi vi raccontero’ del mio lago preferito che si è ghiacchiato. Un lago ghiacchiato per la gente di Formia (LT) Italia, è una sorta di pensiero ideale, sicuramente si sa che esiste, si ci crede addirittura ma in realtà non lo si immagina.

Io, cittadina del mare del sole, non l’avevo immaginato.

Oggi le papere che a maggio mi hanno accolto la prima volta, che a esttembre mi hanno aspettato, che a novembre non mi hanno visto, sono volate via e per la loro assenza, il lago si è gelato….Le papere sono volate perchè io potessi vedere il lago gelato.

E’ un pensiero poetico che mi gira nella mente da ore…. non sono troppo originale in questo. Questo pensiero forse mi viene ispirato dai versi di Ko Un, che, da buon poeta sa seminare pensieri che l’ascoltatore proverà un giorno.

Così è successo oggi: le papere sono volate perchè io potessi vedere il lago gelato. Questa immagine è stata possibile dall’eco del versi:

 

dall’altra parte del fiume

il suono di una campana ci raggiunse

affinché lo ascoltassimo insieme

il suono di una campana ci raggiunse

avevamo deciso di separarci

decidemmo di non separarci

 

(Ko Un trad. Vincenza D’Urso)

2 pensieri su “Lago gelato

  1. Fuori c’è un freddo pazzesco, tutte le strade sono ghiacciate. Ma sai mi hai fatto ricordare che nel 2003 con un tempaccio del genere camminai scalzo in riva al lago di Castel Gandolfo con una ragazza. Sai premetto che è stata una delle mie amiche del periodo romano più brave, lei mi disse “Sai Jimbo devi provare? Ti darà la forza di andare sempre avanti, anche se tutto andrà storto andrai avanti è forse un giorno mi citerai” Grazie Margherita che hai fatto in modo che ricordassi questa cosa sepolta nella scatola di latta di biscotti “Un lettore”

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