Festa della donna

Oggi, 8 marzo, festa della donna! Ho pensato di scrivere qualcosa e da stamattina pensavo “cosa?” allora ho semplicemente aperto il libro che attualmente sto leggendo e, caso strano, si tratta esattamente di una pubblicazione di una casa editrice femminista, così è proprio scritto sulla copertina nel logo dell’editore, anzi editrice, L’Iguana di Verona.

Perfetto! mi sono subito detta ma….allego solo titolo e copertina?!? un articolo bello breve 🙂 No, ci metto anche un po’ del mio al particolarissimo testo di George Sand Un inverno a Maiorca.

Senza voler raccontare il libro, peraltro è breve e piacevolissimo quindi (ecco che torna la mia parte di libraia) Vi consiglio vivamente di leggerlo, condividerò con Voi le mie impressioni circa la primissima cosa che appare: una donna che scrive al maschile!

Noi sappiamo che George Sand è in realta una donna (Amantine Aurore Lucile Dupin) ma, ed è questo il mio messaggio per oggi, anche se non l’avessimo saputo, l’avremmo indovinato: la femminilità è una impronta indelebile ed insostituibile. Se dicessi è una macchia passerei per quello che non sono ossia maschilista e sessista, assolutamente NO ovviamente, mentre, penso, dicendo questo macchia, al libro e alla mia interpretazione de La macchia umana di Philip Roth.

La femminilità si avverte immediatamente, è forte e potente e non puoi nasconderla. E’ proprio questo potere imminente ed immanente che gli uomini temono tanto.

 

 

Tanto per aggiornarmi sul tema della scrittura al femminile con lo pseudonimo maschile ho intenzione di leggere della stessa editrice HO TENTATO TRE INIZI di  Charlotte Brontë

“….Per le amanti di Jane Eyre, per le ragazze cui sfizia sapere cosa pensava Charlotte Brontë di Jane Austen e George Sand e per chiunque abbia la curiosità di scoprire perché nell’Ottocento le scrittrici firmavano con uno pseudonimo maschile. A tutte Brontë può insegnare la determinazione a perseguire il proprio intento anche nei periodi più impervi, quando nessuno scommette su di te ma tu non hai mai smesso di crederci. ” (cito testualmente dal sito https://www.liguana.it/home )

 

 

 

 

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