Recensione di Elena al libro SCRITTO SULLA MIA PELLE di Pietro Vaghi

Stefano, come tanti adolescenti, ha un migliore amico, Max, esuberante e generoso, e una migliore amica, Benny, innamorata di lui.
La sua vita segue, come da copione, le montagne russe, e agli avvenimenti esteriori improvvisi e inattesi corrispondono i suoi rapidi cambiamenti d’umore, altrettanto incontrollabili. Da che sta benissimo a che sta da schifo.
Ha un nonno, rimasto vedovo, che perde progressivamente la memoria ma non l’arte di saper dare il buon consiglio al momento giusto. Un fratellino, Paolo, che lo adora, fastidioso e pauroso, bisognoso di essere continuamente rassicurato dal fratello grande, anche se con delle menzogne.
Ha una nuova compagna di classe, Elisa, carina, simpatica e matura, con la quale lega a poco a poco e si confida serenamente.
I suoi genitori, come quelli di altri compagni di classe, attraversano un momento difficile e non vivono più sotto lo stesso tetto.
Tutto normale. Sembra.
Eppure Stefano non accetta questa ‘normalità’, non scrolla le spalle inerme con aria insofferente, né scappa, ovvero, se ad un certo punto va via, terrorizzato dalla separazione dei suoi genitori, arrabbiato con loro, e deluso, poi cambia idea e torna ad affrontare i problemi e le contrarietà. E a battersi per far sì che vada meglio. Stefano si oppone al dicit “sembra non ci sia niente che duri”; è un ragazzo che crede alla famiglia, andando decisamente contro-corrente, e all’amore lento ma per sempre.
E allora perché non provare a perdonare e cercare di ricostruire?
Che cosa ha scritto Stefano sulla pelle?
Pietro Vaghi, lui, ha dedicato il suo primo romanzo ai suoi genitori (“a mia madre e a mio padre”).

 

La recensione è stata scritta da Maria Elena Giovannini

foto di Elena

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